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Riccioli d'oro, rating arancione

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teresa_stern
view post Posted on 28/1/2015, 18:05




Altra storia molto stupida su Kinnikuman ambientata nella mia storia principale di Reignite :D, inutile dire che Emerald appartiene a msfly e la uso per gentile concessione!



– Oggi sei strano… –

– Uhu?! In che senso, compagn… ehm, Kevin?! –

Il suddetto ragazzo, di nobili origini inglesi, scrutò a lungo il proprio allenatore con una punta di sospetto da sotto il proprio elmo medioevale da cui non si separava mai. Lui e Lord Flash da qualche tempo convivevano sotto lo stesso tetto e per forza di cosa tale convivenza aveva portato alla luce diversi comportamenti… singolari.

Non che il giovane rampollo di casa Mask trovasse il proprio coinquilino una persona sgradevole, aveva proposto lui stesso al proprio allenatore la coabitazione per una questione di praticità, si era dimostrato educato e sebbene fosse un allenatore severo era giusto nella sua forma contrariamente a quanto accadeva con Robin Mask suo detestabile padre.

Ma da qui a qualche giorno Lord Flash si comportava in modo strano, come se fosse sovrappensiero per chissà quale faccenda. E questo al giovanotto inglese decisamente non piaceva, poiché questo comportamento strano era iniziato a sorgere da quando aveva iniziato a frequentare quell’arrogante di Turbinskii e già questo era un valido motivo per non essere allegri. Li aveva visti bere in un locale, ma al momento teneva la cosa per se.

La sua strana amicizia con quel russo decisamente non la capiva, ma Kevin ancora non sapeva che anche Flash era russo e lo frequentava solo per spirito patriottico, e per tale motivo era giustamente nervoso per il possibile fatto che il suo allenatore si mettesse a parlare di tecniche segrete con un suo probabile avversario. Non sarebbero bastate del tutto le rassicurazioni del suo allenatore, perché mai e poi mai il russo lo avrebbe tradito in quel modo…sarebbe stato come fare un torto a Robin Mask, suo vecchio maestro, e se aveva deciso di allenarne il figlio era per ripagarlo per tutto ciò che aveva fatto per lui.

– Intendo… che mi sembri più pensieroso del solito. Più distratto, ecco. È da quando sei tornato ieri sera all’una di notte che mi sembri piuttosto cupo –

Tali parole portarono il finto gentiluomo inglese quasi a strozzarsi con il tè che stava sorseggiando in quel momento, entrambi i lottatori erano in salotto, e per evitare di rovesciarselo addosso dovette posarlo sul tavolino con discreti colpi di tosse.

– N-nulla di cui preoccuparsi, Kevin! Ho solo bevuto un po’ troppo e il gestore del locale ha avuto da ridire… tutto qui! –

A dir la verità in quel momento si stava vergognando come un ladro per il modo in cui stava mentendo con il suo allievo, e tanto stupido Kevin non era visto che continuava a guardarlo storto, ma era decisamente il caso che non indagasse oltre. Anche perché il motivo dei suoi pensieri era legato in modo marginale a Turbinskii, e molto più profondamente con la sua amichetta scassapalle di nome Emerald. Ma forse era il caso di cambiare argomento…

– Ehm, piuttosto ragazzo mio, come vanno le cose con la tua fruttivendola?! –

A quelle parole il giovanotto sbuffò, dimenticandosi del famoso galateo inglese e poggiando ambo i piedi sul tavolino in cedro.

– Uff… la “fruttivendola” ha un nome, Lord Flash! E quel nome è Niamh – a quanto pare il suo allenatore non se lo ricordava spesso, ma non reputava quella ragazza così interessante o “pericolosa” a tal punto da allontanare il suo ragazzo dagli allenamenti – e francamente parlando ho come il sospetto che lei abbia paura di me… ma questo è assurdo! Non le farei mai del male, e fino ad adesso ho sempre rispettato le sue decisioni –

Oltre che allenare il ragazzo da un po’ di tempo gli faceva pure da consulente per problemi di coppia. A Kevin era venuta una sorta di fissazione per quella giovane di origini irlandesi che definiva come “unica” rispetto alle altre ragazze che aveva avuto fino a quel momento. Ma alla ragazza, a quanto pare al momento interessava solo essere amici e basta benchè il giovane wrestler premesse per qualcosa di più intimo…

Ecco, quell’ultima parola portò nel russo un brivido oscuro non del tutto spiacevole, purtroppo, perché per quanto fosse incazzato non gli era poi tanto dispiaciuto quello che era successo ieri sera in quella lussuosa camera d’albergo. Anche se la cosa lo faceva sentire moralmente sporco per aver fatto la figura del vecchio porco che sbava dietro alle ragazzine.

Turbinskii gliela aveva presentata come una sua cara amica, e durante la loro discussione abbastanza tesa, perché Emerald non era affatto una ragazza di carattere mite e lui non la trovava simpatica, era saltato fuori che la giovane avrebbe voluto tanto partecipare ad una competizione di tango ma fino ad allora non era riuscita a trovare un partner decente. E dato che lui stesso si reputava un ottimo ballerino, chi era lui dal rifiutare un ballo in una delle molte competizioni di tango che si sarebbero tenute nell’hotel Atlas di Tokyo?

Per quanto riguardava il ballo, entrambi i partner erano di quanto più professionale potesse esserci sulla piazza, ma il fatto che fossero alle “prime armi”, ossia la prima volta che ballavano assieme, aveva quasi decretato il loro primo ( nonché unico ) fallimento nelle suddette competizioni. Era logico che due partner ancora non perfettamente collaudati potessero apparire un po’ rigidi alla ferrea giuria di ballo.

Avevano vinto per un soffio, e la cosa non era andata a genio all’eccentrica ereditiera. Furiosa, se ne era salita in camera buttando con stizza il trofeo che avevano vinto sul tavolo.

“credi di risolvere qualcosa comportandoti come una puttanella viziata?! Abbiamo vinto, quindi datti una calmata!”

Lui l’aveva seguita con passo veloce e furioso, fin dentro la suite decisamente indisposto a tollerare un simile trattamento di sufficienza, poco disposto che la loro prima vittoria venisse trattata come il trofeo che la giovane aveva appena buttato.

“abbiamo vinto per il rotto della cuffia, Lord Chiappemosce! Non avevi detto di essere insuperabile? Eri più rigido di un sorcio morto! Non saresti capace di reggere una competizione neppure da ubriaco!”

“Tzk… scommettiamo che ti sbagli?!” sibilando aggressivo si avvicinò al tavolino degli alcolici e prese la prima bottiglia che gli capitò a tiro.

Era talmente incazzato che la bevve quasi tutta d’un fiato, sotto lo sguardo sempre più felino di una Emerald che francamente parlando faceva paura, sentendo solo in ritardo che il cervello gli stava mandando segnali di pericolo per una sbronza che poteva essere precoce.

“scommettiamo che invece sarai tu a far cadere le tue chiappe mosce a terra?!”

Quasi con la stessa ira con cui il russo aveva preso dal tavolo una bottiglia ormai per metà vuota, la donna gliela strappò di mano finendosela tutta pur continuando a fissare con sguardo assassino il suo discutibile partner di ballo.

Da li a pochi minuti partì una autentica gara di bevute che portò Warsman, nei panni di Lord Flash, a dare sorprendentemente ragione alla giovane donna quando si ritrovò a cadere a terra aiutato anche da un calcio al ventre della presunta nobildonna. Lui ovviamente rispose a tono, e sebbene la vista fosse annebbiata dal troppo alcool prese la prima bottiglia vuota che trovò a portata di mano lanciandogliela addosso e colpendola alla fronte procurandole una ferita leggera. E a sua volta, Emerald non fu da meno lanciando un ringhio selvaggio e fiondandosi su di lui con tutta l’intenzione di ucciderlo.

Emerald quella notte indossava un abito da sera verde impreziosito da un lato da alcuni cristalli Swarovski anch’essi verdi… e il russo ricordò a malapena il loro tintinnio sul pavimento della stanza a causa della lacerazione di quel vestito dal valore inestimabile.

A quel punto il suo computer interno ricordava solo tratti di quella notte alternando immagini confuse con sensazioni pure… e intimamente, per quanto detestasse quella ventitreenne viziata, gli dispiaceva non ricordare di più di quel suo corpo morbido e caldo, così giovane e forte per resistere ad un amplesso piuttosto violento. Era stato a letto con una tizia che poteva essere perfettamente la sua secondogenita, inebriati dall’alcool e dall’ira, e diamine non riusciva a sentirsi colpevole del tutto per aver commesso una autentica cazzata.

Se poi Kevin non si era accorto che il suo allenatore era ritornato a casa con indosso un accappatoio, perché quella ragazzina gli aveva strappato via la tuta quasi a morsi in “risposta” a quello che lui le aveva fatto al vestito, era solo perché il ragazzo stava sonnecchiando sul divano dopo una giornata spesa in duri allenamenti.

Comunque, tornando al presente, Lord Flash decise che la conversazione con il suo pupillo aveva preso una piega decente e tanto valeva proseguire su quella linea.

– Beh, compan… ehm, Kevin, se vuoi il mio parere dovresti… uh? Cos’era quel rumore?! –

Entrambi gli uomini si trovarono a voltare il capo in direzione della cucina piuttosto sospettosi per quel rumore di pentole cadute. Fu lo stesso allenatore ad alzarsi spazientito e ad avvicinarsi poi alla porta della cucina scrutando con un certo sospetto il proprio allievo.

– Spero tanto che non si tratti di quel pulcioso primate… sai che non voglio che stia in casa!–

– Ehi! Guarda che Coco è educata! Si lava sempre le mani prima di mangiare –

Flash si ritrovò a roteare gli occhi con disgusto rinnovato nell’immaginarsi quella bestia rovistare nella loro roba, ma nulla fu in confronto a ciò che vide una volta varcata la porta della cucina tanto da richiudersela immediatamente alle spalle.

Non si trattava del piccolo primate la fonte di tutto quel rumore, ma di una scimmia senza peli che ora lo stava guardando con uno strano sorriso mentre cercava di entrare dalla finestra della cucina mettendo un piede in fallo nel lavandino in cui erano presenti delle pentole da lavare.

– Emerald…?! Che… che diavolo ci fai tu qui?! Dannata puttanella!! –

Glielo sibilò quasi in faccia sentendo chiaramente l’odore di alcool che emanava e la sua risata scema che tirava fuori solo quando era mezza ubriaca. Quell’imprudente era arrivata sino a casa sua e lo aveva fatto prima bevendo, poi violando la sua dimora come il peggiore dei ladri esistenti.

La giovane comunque rise ancora, e per non rischiare i cadere una volta entrata del tutto dovette aggrapparsi con ambo le mani alla giacca di Lord Flash che l’accolse un po’ stizzito.

– Bleah… ma quanto hai bevuto, eh?! –

– Du-uh! Vecchiio porcello… t-tu mi hai rovinato un vestito preziosissimo, sai? – lo disse con tono simil serio, per poi rimettersi a ridere come una beota e tornare nuovamente “seria” – eeh… ti sei approfittato di me! Dovresti solo vergognarti di avermi portato a letto… che schifo! –

– Ohi, che succede li dentro? Lord Flash, va tutto bene? –

Per forza di cose il giovane Mask si insospettì parecchio per quello strano silenzio che giungeva dalla cucina, perché di norma se Coco provava ad entrare il suo allenatore le sbraitava contro, ma poi trovò ancor più strano che Flash apparisse solo di tre quarti e… piuttosto agitato?

Il ragazzo non poteva sapere che il russo, quasi in preda al panico, prima di affacciarsi alla porta aveva spintonato a terra e senza alcuna grazia una Emerald che si lasciò scappare un urlo acuto non molto dissimile da quello di una scimmia, ma poteva chiaramente notare che era un po’ agitato.

– Va tutto bene compagno… volevo dire, Kevin! La tua maledetta scimmia ha cercato di entrare in cucina ma sono riuscita a scacciarla per cui… – si voltò di scatto verso la cucina, per vedere che la sua “ospite” si stava rialzando in piedi. Se voleva affrontarla doveva essere solo – sai che avrei proprio bisogno di cetrioli? E… anche delle zucchine! E visto che ne ho bisogno per la cena di stasera ne potresti approfittare per andare a trovare Niamh e farle notare che è una ragazza tanto gentile! –

– Hm… in effetti non sarebbe una cattiva idea – Kevin si alzò in piedi massaggiandosi il mento un po’ pensieroso, scordandosi completamente che il suo allenatore era fin troppo strano – molto bene, Lord Flash. Ci vediamo stasera, il tempo di fare quello che… devo fare–

Il russo si ritrovò a sospirare di sollievo interiormente mentre seguiva con lo sguardo il proprio allievo prendere l’impermeabile ed uscire via di casa. Aveva detto la parola magica con lui, ma non si poteva certo dire lo stesso con la sua sgradita ospite che, vedendolo che aveva abbassato la guardia, lo colpì alla testa con una padella antiaderente.

– Mi hai rubato la giovinezza!! Vecchio porco… porcello! P-pretendo che mi venga restituita indietro! –

In tutta risposta l’ex lottatore ringhiò furioso, prendendole il braccio usato per colpirlo e torcendoglielo fino a farla gemere di dolore e voltarla prepotentemente verso di lui facendole toccare la schiena contro il suo petto.

– Potrei dire la stessa cosa di te! Cosa sei venuta a fare qui?! A fare polemica? Puoi anche risparmiartelo perché ho intenzione di chiudere qui tutta la faccenda! Non sei l’unica ad essere rimasta disgustata –

A quelle parole Emerald si lasciò andare ad una risata sarcastica, colpendolo poi ad un fianco con una gomitata ben assestata che gli procurò abbastanza dolore da lasciarla andare.

– Seh! Come no! Dalla reazione che ha appena avuto il tuo fratellino – ossia il suo membro, e non si reputava responsabile se lei lo aveva sfiorato e una parte del suo corpo aveva reagito così – direi che invece ti è piaciuto eccome mettere le mani su carne giovane!–

Sul volto della giovane donna si dipinse una espressione facciale a metà tra il disgusto e il sorriso maligno, e mai come allora Lord Flash avrebbe tanto voluto menare una donna! Non era da lui farlo, perché mai aveva menato la sua ex compagna e madre di sua figlia, e reputava gli uomini che alzavano le mani sulle donne completamente privi di onore. Ma lei…

– Inoltre, ho… ho come l’impressione che tu tanto inglese non sia, eh? Hai dato del “compagno” a lady Oscar pompato… sei russo, da?! –

Ci mancava solo questa… che una puttanella rancorosa per aver semplicemente fatto il proprio lavoro a gratis se la prendesse con lui e decidesse di rovinargli tutto il suo bel piano di allenare un giovanotto che non ne voleva sapere delle tecniche segrete dei Mask.

Non poteva starci ad un possibile ricatto, e colto dall’ira decise stupidamente di attaccarla, estraendo i propri artigli ( che qualunque persona lucida avrebbe collegato a Warsman, ma grazie al cielo Hammy era in parte ubriaca ) e provando a colpirla per tagliarla in due. La giovane tuttavia fu abbastanza veloce, e scansandosi di lato si rovinò solo la giacca sportiva lasciando che gli artigli del russo si conficcassero sul legno del tavolo da cucina.

Il tavolo non si ruppe, ma la mano ci rimase incastrata con sommo risentimento del suo proprietario che ringhiò frustrato e prossimo a perdere il controllo. Riuscì a liberarsi solo quando Emerald lo colpì alla testa con un’altra pentola, troppo poco lucida per usare la pistola che aveva nel marsupio, ma questo gli permise di contrattaccare prendendo il primo coltello che trovò sul lavello e riuscendo a colpirla, anche se di striscio, alla cintura degli shorts facendoglieli cadere di netto rendendo dunque i suoi passi piuttosto goffi.

– Eh, vecchio porco proprio! Vai dritto al sodo… eh?! –

– M-ma non è vero nienteEH!! –

Si ritrovò a lanciare un urlo acuto quando la donna gli saltò addosso in pieno petto buttandolo prono contro il tavolo, e strappandogli via la giacca in risposta ai pantaloncini danneggiati.

E nel mentre che la battaglia tra i due stava degenerando senza che quasi se ne rendessero conto, Kevin Mask era uscito dal garage con la propria moto e sulla spalla destra aveva, come di consueto ormai, la scimmietta Coco.

Gli era corsa in contro tutta contenta appena era uscito di casa, ed il ragazzo proprio non se l’era sentito di rimproverarla qualunque cosa avesse fatto, dunque tanto valeva portarsela dietro per rendere magari Niamh un po’ meno sospettosa. Ma fu quando passò vicino alla finestra della cucina, il garage si trovava li vicino, che sentì dei rumori sospetti che lo portarono a fermare del tutto la moto sentendo rumori di pentolame spostato e versi… umani? Che diavolo stava succedendo in casa sua?!

– Uhm… ehi, Lord Flash! Che diavolo stai combinando? Non ti sembra di esagerare con le pulizie? –

Il suo tono era un po’ sarcastico e sprezzante al tempo stesso, ma prima che il suo allenatore gli desse retta Kevin Mask notò che si era fatto stranamente silenzio in cucina anche se gli sembrò di sentire borbottare ben due voci distinte.

E quando il falso gentiluomo inglese fece rapidamente capolino alla finestra della cucina, a Kevin venne quasi un colpo vedendo che sembrava quasi… disastrato.

– Si? Cosa c’è? Dimenticato qualcosa?! –

Lord Flash parò in fretta e furia tenendosi stretto, con una mano, ambo i lati della sua giacca blu e il giovanotto inglese fu quasi sicuro ce la sua candida maschera fosse crepata da un lato.

– Uhm… sei davvero sicuro di sentirti bene? –

– Certo ragazzo! Sto solo pulendo dove la tua scimmia ha sporcato! –

La suddetta scimmietta emise una serie di squittii in segno di protesta comunque ignorati dai due uomini che continuavano a scrutarsi uno in cerca di una risposta vera, perché Kevin aveva il sentore che il suo allenatore stesse combinando qualcosa di strano, mentre l’altro che tutto andasse bene senza aggiungere altre spiegazioni.

– Sei sicuro che stai facendo pulizia e non… guardando un porno? Guarda che non ci sarebbe nulla di male nel farlo… per la tua età intendo –

Il giovane lottatore non ne fu proprio sicuro, ma gli parve di sentire una risata beota provenire dalla cucina tanto da portare in Flash altro imbarazzo non necessario.

– Kevin Mask! Ti proibisco di dire fesserie! E ora vai a fare una lunga spesa e non essere di ritorno prima di stasera! –

– Tzk… come vuoi tu – mise in moto la propria motocicletta con un calcio al pedale di accensione ma non prima di dare la sua ultima frecciatina – vuoi anche che ti prenda una torta farcita alla crema?! –

Al posto di una risposta da parte di un esterrefatto allenatore, arrivò in risposta una grassa risata che per fortuna il giovane wrestler non sentì anche a causa del rombo del motore. Kevin Mask decise dunque di andarsene dopo quella battuta arrogante, e non vide che Lord Flash venne trascinato nuovamente sul pavimento della cucina da un paio di mani femminili.



( … )



– Ah, però… sei biondo sotto! –

Fuori dalla finestra della cucina il cielo si stava tingendo di rosso per annunciare che il tramonto ormai stava per sparire in favore della notte. Ma se all’esterno dell’abitazione regnava un clima temperato e gradevole, all’interno della suddetta cucina regnava ancora uno stato di caos.

C’era parecchio disordine tra pentole e stoviglie rotte, oltre che i vestiti strappati e lanciati in giro, un reggiseno aveva raggiunto il lampadario, ora che Lord Flash ci faceva caso, e quelli dell’ex lottatore erano quelli ridotti peggio.

– Uff… la sbronza non ti è ancora passata… dannata puttanella –

A dir la verità lo disse senza troppa convinzione, avvicinandosela di più a se mentre questa ridacchiava piano, e stupendosi che: non solo erano finiti a letto nuovamente, o meglio… sul pavimento, ma ora si stavano concedendo pure un po’ di coccole. Oramai non ci stava capendo più niente neppure lui, ma sentire le sue labbra sul suo collo dai muscoli tesi non gli dispiacque affatto.

La stessa Emerald era giunta li per piantargli una pallottola in fronte ( perché era rimasta sconvolta pure lei da quello che era successo la prima volta ) eppure mai come allora si era divertita a distruggere tutto , a cercare di ammazzare qualcuno, e poi portarselo pure a letto! Pardon… pavimento.

– Pff… dovrei chiamarti riccioli d’oro d’ora in poi.. – continuò a baciarlo piano sul collo, senza ottenere risposta a quella sua provocazione – mai stata con un uomo biondo naturale… proprio li sotto! –

– Hm, ma sta zitta… AHIO!! –

Si scostò velocemente da lei nell’esatto momento in cui gli assestò un morso piuttosto doloroso, senza fargli comunque sangue, odiandola come non mai nel sentire quella sua risata beota echeggiare per le pareti della cucina.

– Ehe, suppongo che questo non sia il tuo più grande segreto hm?! – lo disse con il suo solito tono mentre si rimetteva in piedi e si rivestiva con quello che riusciva a raccattare – chissà perché ho come l’impressione che tu nasconda un graaande segreto dentro… –

– Oppure potresti essere semplicemente ancora ubriaca da prima! Ti ricordo che sei stata TU ad entrare qui e iniziare a sfasciare tutto! –

Lo disse con tono risentito mentre si alzava in piedi di scatto e la sovrastava con la propria figura. E in effetti non aveva tutti i torti, tanto che la stessa Emerald si trovò ad abbassare momentaneamente lo sguardo conscia che in fin dei conti aveva ragione. C’era decisamente qualcosa di storto nella piega che stava prendendo la loro “amicizia forzata”, o meglio inimicizia, ma non poteva comunque lasciare che quella pantegana dalle chiappe mosce e i riccioli d’oro avesse comunque ragione.

Con espressione dura andò a recuperare da terra il proprio marsupio, e notando con soddisfazione che il cellulare era ancora intatto, decise di fare una telefonata a proprie spese.

– Che cosa credi di fare ora?! –

– Secondo te, vecchio bacucco? Direi che Kevin Mask sarà qui a breve e si da il caso che conosco una impresa di pulizia che riesce a sistemare tutto in meno di mezz’ora… e guarda la botta di culo sta anche a pochi isolati da casa tua! –

Con sommo stupore il russo dovette constatare che quella giovane era decisamente piena di risorse, ma ciò che inconsapevolmente temeva era che tale favore avrebbe valso un prezzo molto alto.

– E suppongo che tu non lo faccia a gratis, uh?! –

– Ovvio che no! – fece la giovane, dopo essere riuscita con un piccolo balzo a recuperare il reggiseno lasciando che fosse lo stesso partner a riagganciarglielo – si da il caso che avrei proprio bisogno di una mano volenterosa che mi aiuti con il mio consueto shopping del sabato pomeriggio… suppongo che tu sia libero dalle nove del mattino fino alle otto di sera, vero?! –

L’idea di doverle fare da facchino schiavizzato decisamente non gli piaceva, ma non poteva ignorare il fatto che Hammy ora stesse cercando di rimediare almeno in parte al danno fatto. Da un lato l’ammirava… ma dall’altro le avrebbe volentieri tirato il collo!

– Ah, e mi raccomando, mettiti qualcosa di decente addosso sennò le donne delle pulizie potrebbero spaventarsi parecchio nel vedere quel poco lì… –

Indicò volutamente il suo membro e nel farlo dovette chinarsi di 180 gradi per evitare un pugno risentito dell’uomo. Poi ridendosela di gusto saltò via dalla finestra riuscendo pure ad evitare un vaso che Lord Flash tentò disperatamente di lanciarle contro.

A quel punto, si ripeté mentalmente che tutto ciò che era successo quel giorno era stato solo un caso e che avrebbe fatto di tutto per evitare che in futuro si ripetesse… perché con lei che gli aveva scombussolato così la vita non voleva avere niente a che fare, nossignore!
 
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